
Lavaggio: consigli utili e falsi miti
Oggigiorno la gestione dei lavaggi di bucato e stoviglie è per metà automatizzata grazie a lavastoviglie, lavatrici e asciugatrici.
Quando dobbiamo acquistare un prodotto di questo tipo entriamo in un negozio e ne vediamo una quarantina in esposizione. Tutte bianche uguali. Cos'è cambiato rispetto a quelle che si compravano un tempo? La manopola della lavatrice non fa più quel "crackcrakkra...", l'oblò è più grande, posso comandare i miei elettrodomestici con il telefono... giusto, ma il progresso ha fatto molto più di questo.
Vediamo come sfruttare le innovazioni di questi elettrodomestici per poter evitare sprechi
Si può dire che temperatura e durata sono inversamente proporzionali: più alta è la temperatura, meno ci sarà necessità dell'azione meccanica di rotazione del cesto.
Al contrario, più il ciclo è lungo, meno sarà necessaria un'alta temperatura dell'acqua.
A livello energetico è preferibile un ciclo lungo con temperatura bassa rispetto a un ciclo corto con temperatura alta.
Questo perché ci vuole molta più energia elettrica per scaldare l'acqua rispetto a quella impiegata per muovere il cesto.
Falso mito sulla lavatrice
"Tengo la temperatura alta per lavare meglio"
Suggerimento #1: pianificazione lavaggi e asciugature
I cicli lunghi sono scomodi. Ma con un'adeguata organizzazione e con le funzioni di partenza ritardata che sono disponibili in quasi tutte le lavatrici in commercio posso sfruttare la notte per avviare i cicli lunghi e trovarmi la lavatrice fatta la mattina.
Quando si è accumulato molto bucato da lavare, dividi per tipo di lavaggio oltre che per colore. A quale capo serve un lavaggio più intenso? A quale basta solo una sciacquata?
Rispondendo a queste domande potete farvi una scaletta dei lavaggi e delle asciugature così da ottimizzare i tempi e di riflesso anche i consumi.
Suggerimento #2: valutazione effettive necessità di lavaggio
Per indumenti che non sono a stretto contatto con le zone del nostro corpo che sono le principali fonti di sudore, possiamo usare cicli brevi, anche di 30 min. Un po' dipende anche dalla qualità della vostra lavatrice.
Valutando bene quali cicli usare come spiegato nel paragrafo precedente, potrete evitare di sprecare energia con cicli lunghi quando non è necessario. Non solo: aiutereste anche a preservare i vostri capi. Infatti un'agitazione meccanica prolungata di un ciclo più lungo o un'esposizione a una temperatura più alta in un ciclo più caldo, a lungo andare si avrà un logorio più precoce rispetto a quello che avresti scegliendo i cicli di lavaggio in modo più oculato
Lo sapevate?
Le alte temperature contribuiscono anche ad accorciare la vita dei materiali. Vale per tutto, non solo per le lavatrici.
Non lo dico io, ma il signor Arrhenius.
Quindi prediligendo cicli a basse temperature allungo la vita del mio elettrodomestico.
Oltre a ciò, temperature di 60°C e oltre agevolano la formazione di carbonato di calcio e magnesio (i.e. calcare) sull'elemento riscaldante, mentre l'effetto è molto ridotto con cicli da 40°C in giù.
Come bisogna comportarsi dunque con gli additivi che promettono di allungare la vita della lavatrice? Beh, nelle righe precedenti sono stati forniti sufficienti elementi per dedurre quando usarli.
La cosa migliore dal punto di vista economico ed energetico sfruttare il sole per asciugare i panni lavati.
Purtroppo però questo non è sempre possibile per vari fattori quali condizioni metereologiche avverse, il terrazzo vista tangenziale, tempo a disposizione e... a volte manca anche la voglia.
Sicuramente è più facile e più veloce estrarre i panni dalla lavatrice e trasferirli così come sono nell'asciugatrice.
Se abitate in un appartamentino e non potete usare uno stendi biancheria, o se il vostro terrazzo è esposto allo smog di una strada trafficata, l'asciugatrice è ciò che fa al caso vostro.
Asciugatura dei panni
Sicuramente il suo impiego incrementa i consumi energetici pertanto bisogna tenere in buono stato questa macchina per evitare che nel tempo i consumi crescano a dismisura.
Suggerimento #1: pulizia filtro asciugatrice
Pulite il filtro dell'asciugatrice dopo ogni ciclo di asciugatura! Il filtro è ciò che impedisce alla lanugine di intasare il circuito di ventilazione che fa condensare l'umidità per espellerla. Con un circuito intasato il potere di asciugatura si ridurrà e il ciclo si allungherà facendo lievitare il consumo energetico e i relativi costi.
Nel video è riportato un esempio. Consulta il manuale di istruzioni per seguire le indicazioni del costruttore sulla più corretta pulizia della tua asciugatrice
Suggerimento #2: pulizia interna asciugatrice
Se avete un'asciugatrice a pompa di calore pulite periodicamente anche le lame degli scambiatori. Il filtro non è perfetto e le particelle di lanugine più piccole possono passare tra la rete filtrante e aggrapparsi alle lame degli scambiatori formando uno strato di lanugine che riduce la sezione disponibile per il passaggio dell'aria. Senza questo delicato processo di pulizia, si ottiene lo stesso effetto energivoro del filtro intasato anche se questo è completamente pulito!
Pulire gli scambiatori con una spazzola a setole morbide seguendo il verso delle lame!
Dal momento che gli scambiatori sono di alluminio se non seguite il verso delle lame rischiate di piegarle ostruendo il canale di ventilazione e limitando il potere di asciugatura.
Conosci il deserto di Atacama? Lui conosce noi.
Nella periferia nord occidentale di Alto Hospicio, in Cile, nel deserto di Atacama, il più arido del mondo, c'è la discarica mondiale di vestiti usati. Ogni giorno arrivano container da ogni parte del pianeta per depositare (di certo non si può usare la parola "smaltire") i vestiti invenduti o quelli che abbiamo gettato in quanto logori, scoloriti o semplicemente passati di moda.
Trattandosi di un collettore mondiale di comuni vestiti, è molto probabile che ci siano finiti anche i vestiti che hai gettato. Ecco perché si può dire che in un certo senso lui "ci conosce".
​
Dai un'occhiata al servizio della BBC riguardo a questa discarica mondiale di vestiti.
Abbiamo voluto scrivere due parole a questo riguardo perché il deserto di Atacama, come anche il mercato di Kantamanto in Ghana, sono degli esempi di quando effettivamente delle piccole azioni individuali fanno la differenza.
Nel web si incolpa la cosiddetta "fast fashion", ovvero quel meccanismo socio-commerciale che ci fa acquistare vestiti economici e con vita breve per qualità o per moda, ma mettendoci una mano sulla coscienza possiamo contribuire a contrastare questo spreco con le nostre abitudini quotidiane: anche se dovessimo essere costretti da una situazione economica avversa ad acquistare vestiti di bassa qualità per pochi spiccioli, comunque possiamo fare qualcosa per prolungare la loro vita. Non entriamo nell'ambito degli approcci effimeri della moda o nell'arte del riciclo grazie a siti e app appositi. Rimaniamo in ambito energetico: la scelta del giusto ciclo di lavaggio prediligendo cicli brevi, delicati e a basse temperature e la scelta del giusto ciclo di asciugatura prolungano la vita dei nostri capi. Ci fa risparmiare in bollette, vestiti e in più diamo un contributo al rallentamento dell'accumulo di immondizia difficilmente decomponibile.
Lavastoviglie: un alleato a cui si delega ancora poco
Sebbene ci siano ancora famiglie che lavano i piatti a mano, bisogna ammettere che la lavastoviglie è un prezioso alleato per aiutarci ad avere più tempo per altro e anche a risparmiare in bolletta, a patto che le deleghiamo in toto la pulizia delle nostre stoviglie.
Infatti ci sono abitudini consolidate che non ci permettono di trarre il massimo beneficio da questo straordinario strumento e l'alta diffusione di queste cattive abitudini può indurre gli indecisi a continuare a lavare i piatti a mano anziché optare per l'acquisto di questo elettrodomestico.

Andiamo ad elencare i suggerimenti per un corretto utilizzo di questo strumento così da permettergli di risparmiare il nostro tempo e i nostri soldi.
Suggerimento #1: compra una lavastoviglie
Questo è un ottimo suggerimento!
Il motivo di questa convinzione è facilmente dimostrabile: prova a misurare la quantità d'acqua che usi per lavare i piatti a mano. La lavastoviglie usa molta meno acqua.
Secondo alcune stime, se a mano si consuma una certa quantità d'acqua per un certo numero di stoviglie, con la lavastoviglie si consuma da 4 a 6 volte in meno!
Bisogna anche tenere conto che l'acqua calda che esce dal rubinetto del lavello viene scaldata dalla caldaia (a meno che tu non abbia pannelli solari termici), mentre quella della lavastoviglie viene scaldata da un elemento riscaldante interno. Dato che la lavastoviglie usa molta meno acqua per lavare, impiegherà meno energia per scaldare l'acqua.
Con quello che risparmi di acqua ed energia ammortizzi l'acquisto della lavastoviglie nel giro di poco tempo.
Suggerimento #2: delega l'intero processo di lavaggio
Si sente in giro di gente che prima lava i piatti a mano e poi li carica in lavastoviglie... Un utilizzo di questo tipo è chiaro che comporta ingenti sprechi di energia, denaro e tempo.
Una volta tolti i residui di cibo che si possono rimuovere con una passata di cucchiaio, posso introdurre le stoviglie negli appositi cestelli e avviare il ciclo di lavaggio.
É vero, a volte alcune stoviglie non escono perfettamente pulite, ma è un rischio che vale la pena correre: meglio lavare due volte 10 piatti per paura che uno non esca lindo o lavare tutto una volta sola e al bisogno dare un colpo di spugna aggiuntivo? Domanda retorica.
Proviamo a vederla così: lavare i piatti a mano prima di lavarli in lavastoviglie è come lavare il bucato a mano e poi lavarlo in lavatrice.
Suggerimento #3: fidiamoci dei cicli eco
Analogamente a quanto succede per le lavatrici, i cicli eco sono tendenzialmente discriminati in primis per la loro durata e in secondo luogo perché per certi modelli di lavastoviglie tali cicli non si rivelano così efficaci come i cicli più intensivi.
Magari quest'ultimo è proprio il vostro caso, o magari date per scontato che il ciclo in questione non sia così efficace ma la realtà è che non lo avete mai provato.
In linea di massima i cicli eco vanno benissimo per uno sporco normale, ovvero quello che a mano toglieremmo con poche passate di spugna.
Quello che non ci si può aspettare dalla lavastoviglie è che sia in grado di rimuovere quelle incrostazioni dalla pentola lasciata troppo sul fuoco, ma in ogni caso vale la pena tentare. Se poi una pentola ha ancora dello sporco ostinato, agiremo in maniera mirata.
Suggerimento #4: riempire i cestelli
Per ottimizzare il ciclo di lavaggio è sempre bene riempire i cestelli, il ché significa non dover avviare un ciclo ogni fine pasto ma aspettare due o tre pasti (dipende quanto si cucina e quanto si mangia) prima di avviare la lavastoviglie.
Questo è un consiglio che potrebbe passare in secondo piano se si ha una lavastoviglie abbastanza recente da avere nel software un sistema di riconoscimento dello sporco. In questo caso la lavastoviglie sarà in grado di stimare la quantità di sporco e adattare il ciclo di lavaggio di conseguenza. Se questo sistema funziona o meno dipende dal modello, ovvero da quanto sono stati bravi i costruttori. Nel dubbio riempite sempre i cestelli comunque. Perché così dipanate ogni dubbio sulla durata e quantomeno ottimizzate la fase di carico e scarico delle stoviglie.
Suggerimento #5: non usate detersivo per piatti
Purtroppo alla lavostoviglie servono detersivi dedicati.
Il normale detersivo per piatti che si usa per i lavaggi a mano non va bene per un semplicissimo motivo: genera schiuma che compromette il lavaggio in diversi modi: innanzitutto verrebbe "montata" dall'azione meccanica dei bracci della lavastoviglie che la spruzzano qua e là; una volta montata raggiungerebbe punti di fuoriuscita non previsti per poi colare seguendo itinerari non previsti e potrebbe quindi danneggiare i componenti elettrici della lavastoviglie.
Inoltre la lavastoviglie è dimensionata per lavare con acqua e un tipo di detersivo specifico che non genera schiuma, pertanto se anche usare quello per piatti non generasse un problema di allagamento, comunque il risultato finale sarebbe disastroso!
Curiosità: perché si mette il sale nella lavastoviglie?
La lavastoviglie ha un sistema di demineralizzazione dell'acqua al suo interno grazie al quale a intervalli prestabiliti avviene un processo di cui l'utente non sa niente. Ma procediamo per gradi: l'acqua che arriva dall'impianto di casa viene caricata nella lavastoviglie da un'elettrovalvola che la fa passare attraverso una scatola contenente delle resine che trattengono i sali minerali che portano alla formazione di calcare. É grazie a questo procedimento che non trovate aloni di calcare nelle vostre stoviglie perché di fatto la lavastoviglie lava con acqua demineralizzata.
Dopo aver processato diversi litri d'acqua, a un certo punto le resine saturano di sali minerali. É qui che entra in gioco il sale. Per poterle ripristinare viene avviato un ciclo segreto durante un normale programma di lavaggio che carica acqua salata nella scatola delle resine e queste vengono ripulite e possono continuare a demineralizzare l'acqua in ingresso. L'acqua salata usata assieme ai sali minerali tolti dalle resine viene mandata in scarico.
Tale procedimento avviene a intervalli prestabiliti che dovrebbero essere basati sulla durezza dell'acqua. Nel manuale di istruzioni delle lavastoviglie più moderne dovreste trovare le indicazioni su come regolare tale intervallo, ma dato che questo intervallo si basa sulla durezza dell'acqua, lo scoglio più grande è proprio quello di capire se abbiamo dal nostro impianto esce acqua più o meno "dura". Più sali minerali avrà, più sarà "dura".
Alcuni costruttori di elettrodomestici regalano delle fettucce da immergere in acqua e che ritornano il grado di durezza in base alla colorazione, oppure possiamo trovarne in commercio a pochi euro.
Lo sapevate?
La lavastoviglie è l'elettrodomestico più antico. Infatti è un'invenzione di Josephine Cochrane risalente al 1886 in quanto inventò e realizzò il primo sistema automatico funzionante per lavaggio di stoviglie. L'inventrice lo ritenne necessario per evitare che i suoi domestici le scheggiassero le porcellane durante il lavaggio manuale.
L'invenzione non aveva mercato all'epoca e si dovette aspettare la diffusione di elettricità e acqua corrente nelle case prima che potesse essere un elettrodomestico alla portata di tutti.
Oggi, nonostante non sia un lusso, molti continuano a preferire il lavaggio a mano.